Creazione liquidità aziendale mediante anticipazione dei flussi di incasso di POS fornito da Crédit Agricole FriulAdria.
Analizzando i dati del report sul primo semestre 2013, che mostrano il precario stato di salute dell’artigianato veneto, il presidente di Cofidi Veneziano Sandro Ravenna ribadisce che “fa bene la Regione Veneto e la sua finanziaria Veneto Sviluppo a lavorare fianco a fianco con i confidi 107 (le strutture di garanzia del credito vigilate da Bankitalia), coinvolgendoli nella gestione dei fondi messi a disposizione dell’artigianato. Uno strumento in più per preservare il patrimonio inestimabile costituito dalle PMI, aiutandole a riemergere da una situazione che si conferma molto critica”.
L'analisi di Cofidi Veneziano sul terzo trimestre 2013 con un commento del Presidente Ravenna.
L'analisi interna del consorzio fidi veneziano.
Sofferenze stabili al 3% dello stock (inferiori a quelle degli istituti di credito). Il presidente Ravenna: “Saremo sempre più competitivi sul fronte tecnologico, della qualità dei prodotti e servizi, della razionalizzazione dei costi e sull’applicazione di un adeguato pricing”.
Il 2011 si è contraddistinto anche in Veneto come un anno durissimo per le aziende artigiane e le PMI. La lieve crescita nei fondamentali evidenziata nel primo trimestre ha subito lasciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è infatti aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupazione e alla questione spinosa legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione da parte delle imprese. Una situazione, già pesante, aggravata poi dal crollo dei fatturati aziendali e dal conseguente abbassamento del rating, cosa che ha impedito alle PMI di ottenere finanziamenti da parte delle banche.
Il direttore generale di Cofidi Veneziano: “La Regione deve fare la sua parte, rifinanziando la Legge 48, i fondi POR e gli strumenti destinati ad agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese. Altrimenti la nostra economia rischia di saltare”.
Anche nel corso del primo semestre 2011, Cofidi Veneziano – una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate – si conferma tra le realtà più dinamiche nella regione e in grado di mantenere performance qualitativamente soddisfacenti.
I primi sei mesi del 2011, dopo la fase di decremento del primo trimestre dell’anno, evidenziano una decisa impennata nell’operatività di Cofidi Veneziano - da 94.243.750 milioni del primo semestre 2010 a 98.827.177 milioni del periodo gennaio-giugno 2011 (+4,86% di volumi) -, destinata prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito da parte delle aziende.
Il report del primo trimestre 2011 di Cofidi Veneziano evidenzia un calo dell’operatività del 7,48% dettato soprattutto da una frenata negli investimenti da parte delle PMI, come dimostrano i 4,3 milioni in meno di richieste rispetto ai primi tre mesi del 2010.
Già da aprile, però, le aziende sono tornate attive sul mercato, proseguendo la loro rincorsa verso la ripresa economica.
L’intero 2010 non evidenzia differenze significative rispetto alla situazione registrata fino allo scorso settembre, presentando dunque uno scenario a doppia faccia: da un lato permangono infatti i segni di stagnazione nel sistema economico, con un notevole incremento dell’operatività di Cofidi Veneziano - passata dai quasi 172 milioni di euro del 2009 agli oltre 191 milioni del 2010 (+11,04% di volumi) -, dovuta alla crescente richiesta di credito garantito da parte delle imprese. Dall’altro, però, la ripresa degli investimenti da parte delle aziende prosegue la sua marcia, seppur a piccoli passi: rispetto al 2009, infatti, la forbice delle richieste di prestiti per investimenti si fa più marcata in positivo (54,5 milioni di euro contro 37,4 milioni di euro), a conferma di una fiducia in continua crescita. Inoltre diminuiscono ulteriormente i prestiti per liquidità (-9,49%).
I primi nove mesi dell’anno confermano lo scenario a doppia faccia già messo in evidenza nel primo semestre del 2010. Da un lato permangono infatti i segni di stagnazione nel sistema economico emersi con decisione dal 2008, con un conseguente incremento notevole dell’operatività di Cofidi Veneziano - passata dai 128,3 milioni di euro del periodo gennaio-settembre 2009 ai 140,9 milioni della stessa tranche 2010 (+9,77% di volumi) -, dovuta alla crescente richiesta di credito garantito da parte delle imprese.